Formazione e sussidiarietà-Corsi PNDS e altra formazione dei docenti

Riflessioni in progress

In questi giorni, terminato il corso assegnatomi del Piano Nazionale Digitale e in procinto di concludere altri corsi di formazione, tra cui i corsi per docenti neoassunti, sento l'esigenza di fissare le mie riflessioni circa l'evoluzione di questo ultimo decennio nella formazione dei docenti. Formazione  che in questi anni ho avuto modo di sperimentare e toccare con mano sin dal 2004. Un quadro che vede, a mio avviso, la tecnologia più vicina oggi alla quotidianità scolastica.
Credo che più che di  "scuola digitale" si debba parlare di nuove matite digitali che, entrate nella scuola come strumenti "freddi" oggi si integrano nella didattica. Nuove matite che hanno quindi un senso se utilizzate da docenti che aprono la propria metodologia didattica alla multicanalità.
Senza questa apertura, il digitale non può che restare strumento "freddo".

Le piattaforme del 2000
Nei primi anni di formazione, chiamata dal Ministero della Pubblica Istruzione ad accompagnare i docenti negli aspetti introdotti dalla normativa del  D.M. n. 61/03 e dal D. Lgs n.59/04, si era ai primi tentativi di inserirsi in spazi digitali sottoforma di piattaforme nazionali. All'epoca il digitale divenne conditio sine qua non per poter accedere ai materiali messi a disposizione, per conoscere e approfondire i quadri normativi.

I corsi lim
La fase successiva, rappresentata dall'inserimento delle lavagne interattive multimediali, più o meno sconosciute sino a quel momento nelle scuole di ogni ordine e grado, vide i docenti in formazione in numero prestabilito per ogni lim assegnata alle scuole: una formazione quale requisito imprescindibile per poter ottenere una o più lim nei plessi. 
In questa fase l'attenzione si concentrò soprattutto sulla conoscenza del software autore della lim e sul tentativo di costruire/accedere a repository di lezioni pronte sulla piattaforma nazionale Indire,  divenuta poi Ansas, o in piattaforme predisposte spesso dalle stesse ditte produttrici di lim.

La lim è stata un vero e proprio cavallo di Troia che ha smosso la curiosità verso il digitale su numeri più ampi di docenti e ha permesso di aprire una breccia  nella cultura metodologica e didattica dell'utilizzo della tecnologia. Veri e propri semi di contagio all'interno del Consiglio di classe, se si osserva a posteriori il processo. Una rivoluzione copernicana che ha spostato l'asse dalla logica del laboratorio alla classe, anche se con il rischio incombente di una eccessiva centralità della lim in classe sino a rischiare di divenire lo strumento di una nuova frontalità passivizzante.


Dalla cultura tecnologica alla cultura digitale
Dopo gli anni degli appalti di lim e di classi 2.0  ministeriali, faticosamente supportati da istituti scolastici resi punti ordinanti di una rete di scuole ( e ne so qualcosa poichè ci ho speso un'estate a rincorrere i fornitori perchè le scuole a settembre fossero in grado di avere le lim montate e funzionanti), sembra sempre più  dilagare il fenomeno per cui il digitale entra nella scuola anche dal lato territorio, oltre che dal lato ministeriale, nella veste di donazioni, contributi di genitori o sotto forma di spontaneo e concordato ricorso a device personali come tablet, netbook o altro (Byod).

Oggi, infatti, più che parlare di tecnologia in classe si può ribaltare la questione passando dalla formazione verso la tecnologia alla cultura digitale, e, anzi, si può affermare che la nuova forma di analfabetismo culturale è quella digitale.

Oggi la richiesta di formazione dei docenti si sta ampliando come pure le offerte di formazione. Proposte ministeriali e proposte territoriali, di scuole, reti di scuole e altri partner sociali e culturali, vanno sempre più intrecciando le proprie azioni.
Un esempio di azione formativa di questa tipologia è quello della Regione Emilia Romagna, che cito in quanto conosco meglio e ne faccio parte da una decina d'anni. Piano nazionale di formazione digitale, piano regionale e azione formativa connessa con AzioneCoop, si sono intrecciate nella concertazione di una stessa azione formativa declinata in una molteplicità di obiettivi.






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